Dolomitica, come la sua storia
E’ stata una malga ben dalla fine dell’800, quando gli edifici che la componevano erano situati a una quota più bassa, dagli anni ’30 furono ricostruiti nella posizione che conosciamo.
Il nome del rifugio proviene da Luigi De Toffol, imprenditore di San Tomaso Agordino, detto anche "Gigio Picol", che nel 1941 acquista la Malga con il pascolo e gli stabili che la compongono.
La strada che raggiunge la malga dalla Provinciale del Passo Valles fu costruita nel 1942 insieme ad un edificio destinato ad ospitare la famiglia del proprietario e i gestori della malga.
Fin qui la storia della Casera era parte integrante con la storia delle popolazioni della Valle del Biois che faceva-no dell’agricoltura la loro fonte di vita.
E’ dal 1966, anno di apertura del primo impianto di risalita e delle piste di sci del comprensorio di Falcade, che la Caviazza, utilizzata fino a questo momento esclusivamente a scopo di transumanza e alpeggio, inizia a prender parte allo sviluppo nell'ambito del turismo, poiché le piste di sci sono situate proprio in parte sui terreni della malga.
Dopo la scomparsa di "Gigio Picol", nel 1965, la proprietà della malga passerà ai suoi figli Angelo e Tomaso, al quale più recentemente è subentrato il figlio Luigi.
Nel 1985 l’edificio, costruito nel 1942, viene totalmente ristrutturato e diventa il "Rifugio Caviazza".
Tra il 1994 e il 1995 viene costruito e aperto, a ridosso delle piste di sci, il "Rifugio Gigio Picol"
Tra la fine degli anni novanta e i primi del 2000 la Casera della Malga è oggetto di lavori di ristrutturazione, che l'hanno portata allo stato attuale di Casera con un’anima storica ed un cuore caldo per accogliere chi ama stare a contatto con la natura.